Nella seconda metà dell’Ottocento le Dolomiti, con il loro paesaggio ancora sconosciuto, divennero meta privilegiata della borghesia inglese e tedesca.
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Nella seconda metà dell’Ottocento le Dolomiti, con il loro paesaggio ancora sconosciuto, divennero meta privilegiata della borghesia inglese e tedesca.
I primi visitatori, naturalisti e geologi, scoprirono le montagne e la suggestione del paesaggio.
I cacciatori di camosci,che da sempre inseguivano le loro prede lungo cenge e cime, divennero le prime guide alpine autorizzate.
Alla fine del XIX secolo vennero edificati i primi alberghi. La costruzione della ferrovia della Pusteria nel 1871 e della strada delle Dolomiti nel 1909 portarono flussi sempre maggiori di visitatori.
Per tutto il XIX secolo la stagione estiva rappresentò l’unico momento di contatto della comunità ampezzana con i forestieri. Gli altri mesi continuarono ad essere scanditi dal ritrovarsi nelle stue per socializzare, dalle funzioni religiose, dalla cadenza dei lavori contadini.
Nei primi decenni del Novecento l’economia del paese iniziò a diversificarsi. Stavano aumentando le persone al servizio del turismo: personale d’albergo, guide alpine, trasportatori e negozianti.
Nel 1894 giunsero a Cortina i primi sci: un paio di doghe di frassino con legature di vimini per gli scarponi. Altri sci saranno realizzati in seguito dagli artigiani locali.
Il turismo invernale, interrotto solo durante i Conflitti Mondiali, conobbe uno straordinario sviluppo, coronato dalle Olimpiadi del 1956. Da quella data il turismo modificò radicalmente l’economia delle famiglie ampezzane, che abbandonarono progressivamente l’attività contadina.