Il giorno di San Francesco, 4 ottobre, tutto il bestiame rientrava dall’alpeggio e veniva fatta la cernita delle pecore.
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Il giorno di San Francesco, 4 ottobre, tutto il bestiame rientrava dall’alpeggio e veniva fatta la cernita delle pecore.
Si costruiva uno steccato provvisorio, dèdui, composto da un recinto centrale, èra, e da vari scomparti posti attorno ad esso, šchedìze.
Le pecore venivano fatte entrare nel recinto centrale e smistate a seconda della marchiatura alle orecchie, nòda.
Ogni famiglia aveva il proprio segno distintivo, depositato in un libro presso le Regole.
Fino alla prima nevicata le pecore, pascolavano nelle vicinanze delle case.
Ogni proprietario di pecore a rotazione, a rodoléto, provvedeva a custodire il gregge, affidando l’incarico al familiare meno indispensabile in casa, di solito un ragazzino.
Se alla sera il pastorello portava con sé un agnellino appena nato, riceveva in dono una fetta di pane con burro, sòna de pan e (v)ónto.
La noda derivava dalla combinazione di questi segni:
- taglio rettilineo, cortèl fìto;
- angolo acuto, šforzèl;
- angolo retto, sàpa;
- semicerchio, javión;
- buco, buš.