La mostra, curata dal Prof. Riccardo Caldura, verrà inaugurata lunedì 12 agosto 2019 alle ore 18.00.
È con curiosità che le Regole d’Ampezzo hanno accolto quest’estate una mostra, minuziosamente curata dal prof. Riccardo Caldura, forse di non immediata comprensione ai più, ma di notevole valore per studiosi e collezionisti, resa possibile grazie alla disponibilità di un’importante collezione triestina.
Il celebre artista, Picasso appunto, appare in una veste meno conosciuta al grande pubblico: quella d’illustratore. Appassionato di grafica, egli stesso si presentava come “incisore-pittore” e produsse più di 2500 incisioni che, per tecnica e contenuti, lo fanno considerare dai critici il maggiore incisore del XX secolo. Gli studiosi concordano nell’affermare che il maestro non si limitò a decorare i testi, ma che le sue illustrazioni divennero esse stesse narratrici di un racconto, espresso in linee e forme.
Come i visitatori della mostra avranno modo di scoprire, le tavole esposte, tratte da sette libri d’artista, pubblicati tra il 1942 e il 1968, mettono in luce proprio l’attenzione che Picasso riservò all’editoria e, in particolare, al legame tra le parole e le immagini. Poesie, donne e storia naturale sono i temi in cui si divide la mostra, illustrati dall’artista per le opere di Pierre Reverdy, Fernand Crommelynck, Prosper Mérimée, Luis de Gòngora y Argote e Comte de Buffon. La sezione di maschere africane e sculture richiama poi una delle fonti d’ispirazione più evidenti di Picasso.
Nella concezione di un museo che sia fonte di continuo approfondimento, desidereremmo capire anche quale fu il percorso che dall’autoritratto dipinto a 15 anni (Autoritratto coi capelli spettinati, 1896, olio su tela), la cui immagine, gentilmente fornita dal Museo Picasso di Barcellona, è riprodotta all’inizio del percorso, ha portato l’artista fino a queste peculiari illustrazioni. Così vale per le due opere aventi come oggetto la “Colomba” di proprietà del Museo Rimoldi. Forse lunedì ci sarà svelato.