Museo Rimoldi - Morlotti Ennio

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Ennio Morlotti

Lecco (LC), 1910 - Milano (MI), 1992

MATERIALI

Nato nel 1910 non frequenta alcuna scuola d'arte, ma inizia a lavorare come operaio fin da adolescente. La sua propensione per le materie artistiche lo convince a preparare da autodidatta gli esami per la maturità di Brera e a frequentare l'Accademia di Belle Arti a Firenze, dove segue le lezioni di Felice Carena. Di ritorno a Lecco nel 1937, partecipa alla "Mostra del Paesaggio Lecchese" e crea un affresco per la chiesa del Santissimo. Tra il 1939 e il 1942 frequenta all'Accademia di Brera i corsi di Aldo Carpi e di Achille Funi. Nel 1940 entra a far parte del gruppo Corrente. Con Treccani e Cassinari espone nel 1943 alla Galleria La Spiga, alla Galleria di Corrente a Milano e sottoscrive il "Primo Manifesto di Pittori e Scultori". Dopo la Seconda Guerra Mondiale aderisce a Fronte Nuovo delle Arti con cui espone alla galleria della Spiga a Milano, alla Biennale di Venezia e alla I Mostra Nazionale d'Arte Contemporanea a Bologna nel 1948. L'anno precedente soggiorna a Parigi dove si accosta a Wols e Braque, cercando conferme nei suoi studi su Picasso. Dopo l'uscita dal Fronte Nuovo si avvicina al Gruppo degli Otto con Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Santomaso, Turcato e Vedova, più vicino alle sue ultime tendenze. Picasso, oramai, non è che studi morale per questa sua nuova libertà di figurazione che gli fa creare opere tra le più innovative in Italia, come Figura R4 (Due Figure), ora al Museo Rimoldi. Nel 1949 allestisce una personale alla Galleria del Milione di Milano, mentre nel 1951, 1953 e 1959 espone alla Galleria di Catherine Viviano a New York. Nel 1954 e nel 1956 partecipa alla Biennale di Venezia. Dagli anni Sessanta espone in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'Estero nelle migliori gallerie pubbliche e private, tra cui la Galleria Malborough di Londra e di New York e alla Madison Gallery di Toronto. Dopo un passaggio a modi informali con la stesura della materia corposa a grandi spatolate come nel ciclo delle Rocce, ritorna a modi più vicini al reale. Nel 1987 Milano gli dedica una antologica a Palazzo Reale, quindi espone alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna. Nel 1986 e nel 1992 è invitato alla Quadriennale di Roma. Muore a Milano il 15 dicembre 1992.