Museo Rimoldi - Guttuso Renato

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Renato Guttuso

Bagheria (PA), 1911 - Roma (RM), 1987

Nato a Bagheria nel 1911, fin da bambino si avvicina al mondo della pittura girando nello studio di Quattrociocchi, nella bottega del pittore di carri Murdolo e osservando il padre del che si dilettava nell'acquarello. Verso la fine degli anni Venti, frequenta lo studio del futurista Pippo Rizzo, nel 1928 partecipa alla sua prima collettiva e nel 1929 decora ad affresco la Chiesetta dell'Addolorata ad Aspra, opera poi ricoperta per problemi di censura. Finiti gli studi liceali s'iscrive a giurisprudenza, che lascia subito per continuare gli studi di pittura. Nel 1931 partecipa alla Quadriennale di Roma ed espone alla Galleria del Milione di Milano. Si mantiene eseguendo lavori di restauro a Roma e Perugia e dal 1933 intraprende pure la via della critica. Fonda a Palermo il Gruppo dei 4 con Barbera, Franchina e Lia Pasqualino Noto, con cui espone a Milano. Qui conosce Birolli, Manzù, Fontana, con cui divide lo studio, Persico, Quasimodo, Carrieri ed entra a far parte del Gruppo Corrente. Nel 1937 si trasferisce a Roma, dove trascorre anni intellettualmente interessantissimi: conosce Moravia, Trombadori e Alicata che lo indirizzeranno verso il Partito Comunista; partecipa e vince il Premio Bergamo e inizia una collaborazione con "Le Arti", "Il Selvaggio" e "Primato". Conosce Alberto della Ragione che sarà, sempre sostenitore di Corrente. Durante la guerra, dopo una fuga a Genova da Della Ragione che lo nasconde, ritorna a Roma dove entra a far parte dei gruppi partigiani; del periodo rimangono numerose opere con tema di fucilazioni e massacri. Dopo la guerra continua il lavoro di scenografo e illustratore e collabora con "L'Unità". Fonda nel 1947 il Fronte Nuovo delle Arti con Birolli, Vedova, Turcato e Morlotti, movimento impegnato anche politicamente. Nel 1948 partecipa alla Biennale di Venezia, dove esporrà anche nel 1954 e nel 1949 e alla I Mostra Nazionale d'Arte Contemporanea di Bologna. Negli anni Cinquanta è sempre presente in mostre nazionali e internazionali d'alto livello da Londra a New York e Mosca ed è tra i promotori della mostra di Picasso a Roma nel 1953. Uscito dall'esperienza di Fronte Nuovo delle Arti con Pizzinato è promotore del Nuovo Realismo. Nel 1963 espone a Parma in una grande antologica. Quindi nel 1966 realizza il ciclo dell'Autobiografia, nel 1968 il Giornale murale Maggio '68, ispirato al "maggio francese". Continua per tutti gli anni Settanta ad essere impegnato su vari fronti sia quello artistico, con realizzazioni di cicli e scenografie, che politico, con l'elezione al Senato della Repubblica. Nel 1982 Palazzo Grassi a Venezia gli dedica un'ampia mostra curata da Brandi, Calvesi, Rubiu, Codognato. In questi anni intraprende la decorazione della Volta del soffitto del teatro lirico Vittorio Emanuele di Messina, con la leggenda di Cola Pesce. Muore il 18 gennaio 1987. Molte sue opere vengono donate alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e al Museo Guttuso di Bagheria.

Vorrei riuscire a testimoniare del mio tempo (che è come dire delle mie passioni) senza essere costretto a falsare i significati. Vorrei saper utilizzare il più possibile le scoperte dell'arte d'avanguardia senza copiare i metodi di nessuno, e senza continuare con le mie esperienze parziali un corso dell'avanguardia che è virtualmente chiuso (da almeno dieci anni). Vorrei essere appassionato e semplice, audace e non esagerato. Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che come nella vita consiste nella verità. (Renato Guttuso, 1957)